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Itinerario di 33 km. dislivello 1500 mt.
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Sono 4
settimane che per motivi vari non riesco ad aggregarmi al mitico mtb
brescia. La voglia di rivedere i compagni d'avventura mi costringe ad una
nottata agitata, complice anche il caldo mi sveglio parecchie volte per
controllare l'ora. Infine la sveglia mi coglie nel sonno profondo nel
quale mi sembra d'esser appena caduto. Colazione, di corsa da Fede e
trasferimento al punto di ritrovo dove già ci aspettano Massimo
lo Swisser e Ivano. Dopo i saluti si parte in colonna verso Gargnano. Al
parcheggio ormai pieno Umberto è già pronto, sfruttiamo il
parking privato di un mobilificio, fortunatamente chiuso di
domenica, e nei pochi minuti della preparazione delle bici ci raggiunge
anche Renato. Fila indiana con prudenza sulla statale per poi tuffarci
sulla vecchia gardesana che costeggia il lago e ci mostra i primi
splendidi paesaggi della giornata.
Il caldo si
fa sentire, le fronti grondano di sudore ma siamo ancora freschi e quindi
le chiacchiere e le risate si rincorrono veloci fra gli
scalatori. Dopo una serie di tornanti a picco sul lago, che ci portano
velocemente in quota, iniziamo a salire nel bosco e le pendenze aumentano.
Il gruppo si
sgrana, Fede in superforma scappa in testa, io, Ivano Massimo e Umberto
cerchiamo di mantenere il ritmo ma veniamo staccati. Nelle
retrovie Renato e lo Swisser chiacchierano allegramente. All'ennesimo
tornante vediamo il capofila fermo nell'intento di ricompattare il gruppo
che chiacchiera con un corpulento e provatissimo ciclista. Ci avviciniamo
e scopriamo che si tratta di uno straniero, con uno stentato inglese
tentiamo un dialogo ma con poco successo, finché non arriva il poliglotta del
gruppo, lo Swisser, che in pochi secondi entra in sintonia con chiunque.
Lasciamo lo straniero a riprendere fiato e ripartiamo. Con i navigatori in
tilt per quanto riguarda le distanze dai punti intermedi del percorso
arriviamo al fatidico bivio: giro corto solo il monte Comer o giro lungo
con salita anche al Denervo. La rilassante pausa panino spinge
tutti a decidere per la seconda proposta al grido:"Ormai siamo qui,
manca poco, sono solo un paio di chilometri!".
Inizia qui la
parte più dura del giro, dopo la prima curva una bella rampa con pendenza
superiore al 30% che si cerca di affrontare in sella come se fosse una
sfida. Poco dopo una seconda salita ancora più ripida, e sono in pochi
che tentano la scalata pedalando. Dalla terza in poi, perché ne
troveremo parecchie, il gruppo si rassegna alla spinta.
A meta
scalata accuso una crisi di crampi, ma il provvidenziale aiuto di Umberto
con il gel super mega concentrato dal contenuto sconosciuto mi riporta
velocemente in forma. Finalmente dopo l'ultima salita fra rovi e lamponi,
che vengono saccheggiati dal gruppo, arriviamo alla malga Denervo,
deserta, senza fonti di acqua e tappezzata di escrementi bovini.
Dopo un
abbondante ristoro ci dividiamo, Massimo ed Ivano restano a guardia delle
bici gli altri scalano a piedi la cima. Dall'alto si intravede un ramo del
lago di Valvestino e il Garda sullo sfondo del Baldo. Carino ma non
spettacolare complice anche un immenso pannello ripetitore che taglia il
paesaggio.
Tornati alla
malga iniziamo la discesa che si presenta bella e molto varia. Dopo un
breve single nel bosco si scende su un pratone a gradoni molto pendente.
Qui Umberto
ci fa prendere un brutto spavento: nell'intento di evitare una
radice la bici lo disarciona facendogli fare una capriola con atterrando
di schiena. Per fortuna l'incidente si rileverà senza conseguenze.
Attacchiamo
l'ultima salita della giornata che ci porta alla sella del Comer. Si
decide di non scalare questa vetta e dopo una piccola pausa inizia le vera
discesa. Anche questa parte si rivela molto bella, forse un po' troppo
tecnica per essere affrontata con delle front, che in effetti fanno
soffrire non poco i bikers. Dopo un ripido e sassoso sentiero nel bosco e
il transito su una passerella arriviamo ad una magnifica terrazza naturale
a picco sul lago. Settecento metri sotto di noi c'è Gargnano mentre
la visuale spazia per tutto il Garda su cui troneggia maestoso il Monte
Baldo.
Qui c'è
anche il bivio che porta dell'eremo di San Valentino.
Ancora
increduli per il bellissimo panorama riprendiamo il percorso che inizia
con un canalone costellato di grossi massi
Le
scorte d'acqua seppur abbondanti sono ormai finite da tempo e sulla via
del ritorno troviamo la Baita Alpini che, in cambio di una lauta mancia,
ci riempie le borracce e placa l'arsura delle nostre gole. Gli ultimi Km
sono prima in singol trak nel
bosco e poi su ripida e stretta cementata. Ultimo strappo sulla
Gardesana e siamo alle auto. Cosa altro si può aggiungere per
descrivere una splendida domenica trascorsa, come sempre, in ottima
compagnia. Visto che le parole non riescono a descrivere le forti emozioni
provate non resta altro che salutare i compagni d'avventura e tuffarsi nel
traffico del ritorno verso casa, nella speranza che il prossimo week end
arrivi presto.
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