Sabbionara - Corno della Paura

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Itinerario di 40 km. dislivello 1600 mt.


Itinerario ciclabile 1978096 - powered by Bikemap 

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La meta di questo weekend è in Trentino, il Corno della Paura.
Dopo la correzione di rotta consigliataci sul forum si decide per la salita sterrata anziché il classico asfalto.Durante il trasferimento in auto la pioggia non ci da tregua, ma le previsioni non davano sole? 

A Sabbionara di Affi al punto di ritrovo siamo in 10: Ernesto new entry, Davide, Antonio, Fede, Ago, Gianni e tre ospiti d'eccezione dei BdB Elena, Vito e Dario.


Mentre ci  prepariamo il saggio Dario ci avvisa che in caso di neve la salta non è pedalabile e ci sono diverse ore a spinta nel tratto in quota. Lui ci consiglia la salita sulla strada, sicuramente sgombra dalla neve. Dopo qualche secondo di indecisione, basta uno sguardo tra me e Fede e la decisione è presa: la sterrata  non si discute!
Dopo 1 km su statale imbocchiamo la ciclabile della valle dell'Adige ed  in un baleno percorriamo i 9 km di riscaldamento che ci portano a Chizzola chiacchierando piacevolmente. Una leggera pioggerellina ci accompagna ma non infastidisce la marcia. 

La salita inizia su larga strada asfaltata poco trafficata senza particolari strappi e con pendenza costante. Intorno ai 700 metri sento dietro di me la voce di Elena che dice:" Nevica!!" Il richiamo Riporta la mia mente che vagava per pensieri lontani al presente e noto i lenti fiocchi bianchi che si mescolano alla debole pioggia.


Ancora poca strada ed arriviamo a Saccone dove la neve si fa più fitta. Approfittiamo di un bar aperto per una pausa caffè e visto il tempo che ci aspetta fuori dinnanzi al menù del giorno la tentazione di sedere ed aspettare il pranzo al calduccio è per molti forte.

Vince la voglia di pedalare e tutti insieme si riparte dopo aver ammirato il Presepe sommerso sotto la nevicata sempre più intensa.

Ancora pochi chilometri di asfalto e poi ci si inoltra nel bosco. La neve che ricopre i rami e la strada pur rendendo la salita difficoltosa rende il paesaggio fiabesco e non si può che rimanere incantati dal panorama.

Purtroppo a metà salita Ago ci abbandona, in preda ai crampi, non riesce più a proseguire e a malavoglia torna verso le auto. Il cielo pian piano si apre e sbuchiamo su un pratone perfettamente innevato, dove i fotografi si scatenano.

Ora inizia il tratto in quota che porta alla sella dove Dario temeva di non riuscire a pedalare. Complice il passaggio di alcune auto e la neve non altissima, anche se a fatica, siamo riusciti a restare in sella quasi tutta la salita.
Prima del valico la fila degli scalatori si allunga ognuno con il suo passo, pian piano, vincendo l'attiro della neve ed il vento freddo, supero Ernesto che per una leggera crisi di crampi ha rallentato e finalmente si scollina.
Il sole ci accompagna nell'ultimo traverso che ci porta al punto più alto del nostro itinerario. 

Sotto di noi la valle dell'Adige con il fiume che brilla e dinnanzi a noi lo spettacolo delle dolomiti innevate.


Meritata sosta per riposare, cambiarci, rifocillarci, e indossare le protezioni e dopo la foto di gruppo ci lanciamo in discesa rinunciando a salire al Corno della paura che possiamo ammirare dal basso.

La prima parte è su una larga strada e su dei pratoni innevati che non creano grosse difficoltà. L'unico a soffrire è Gianni, i suoi vbrake non ne vogliono sapere di funzionare con il gelo e ad ogni frenata deve inventarsi nuove acrobazie per fermarsi.
Inizia poi uno stretto e ripido sentiero con molti tornantini la scarsa aderenza non infastidisce i grandi discesisti, mentre noi persone normali soffriamo un po!

Dopo questo primo tratto impegnativo si entra nel bosco e la traccia diventa più scorrevole, presentando solo ogni tanto qualche passaggio tecnico. 

Si sbuca ora su una larga strada dove ci fermiamo per ricompattare il gruppo. Mentre schierati si chiacchiera scambiandoci opinioni sulla discesa arriva Ernesto, che da vero acrobata si esibisce in un perfetto 360, per fortuna senza conseguenze.
L'ultima parte della discesa corre via veloce e presenta solo un paio di passaggi tosti, che solo in pochi fanno in sella. Dietro l'ultima curva sbuca come d'incanto il castello di Ala, che aggiriamo per portarci infine alle auto. 

Grandi sorrisi e scambio di complimenti tra i partecipanti decisamente soddisfatti.
La fredda giornata si conclude al calduccio davanti ad una bella cioccolata calda con ottimi pasticcini. Le opinioni sul giro e le risate, ripensando ai momenti più esilaranti, completano il riscaldamento.
Grazie a tutti i partecipanti e vi aspettiamo alla prossima avventura.
Un salutone, Paolo.



In coda lo splendido video girato e montato da Elena e Vito:

 
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